Più ottimisti con i trigliceridi in regola

Questa è la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’ Harvard School of Public Health di Boston. Lo studio, pubblicato sulla rivista American Journal of Cardiology ha infatti rilevato un’associazione decisamente significativa tra i livelli nel sangue di colesterolo totale, colesterolo LDL (“cattivo), colesterolo HDL (“buono”) e trigliceridi e lo stato di benessere psicologico, almeno negli individui di mezza età.

Tra gli oltre 900 partecipanti di età media 55 anni, coloro che presentavano valori più elevati di colesterolo HDL e più bassi di trigliceridi riportavano più frequentemente anche una condizione di ottimismo. L’associazione inversa veniva rilevata tra coloro che presentavano, invece, un profilo biochimico meno salutare.

In particolare, la correlazione inversa era significativa tra trigliceridemia e ottimismo.

A detta dei ricercatori, questi risultati sarebbero una conseguenza dell’adozione di comportamenti salutari capaci di promuovere uno stato psicologico positivo e, in generale, di una migliore condizione corporea.

Fonte: Boehm JK, Williams DR, Rimm EB et al. Relation between optimism and lipids in midlife. Am J Cardiol. 2013 May 15;111(10):1425-31
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Ipertensione e diabete si prevengono nell’adolescenza

L’arma vincente per prevenire in giovane età le complicazioni metaboliche dell’adulto sembra essere lo screening biennale del sovrappeso.
Il suggerimento giunge dai ricercatori americani della Stanford University School of Medicine, paese nel quale la lotta al sovrappeso e all’obesità infantile rappresenta, ormai, non più solamente una priorità sanitaria, ma anche sociale.
Secondo gli autori di un recente studio pubblicato sulla rivista Obesity, l’incidenza del diabete e dell’ipertensione adulta potrebbe essere ridotta del 3% attuando programmi di screening biennali a partire già dall’età di 14 anni.
Il rischio di sviluppare i due disordini sarebbe, infatti, più elevato quando il sovrappeso e l’obesità persistono durante l’adolescenza. Inoltre, questa fase della crescita corrisponde all’ultima finestra temporale in cui è possibile attuare strategie comportamentali veramente efficaci necessarie a prevenire i disordini del peso corporeo nell’età adulta e le complicazioni metaboliche ad esso associate.

Fonte:Lawrence M. Wein, Yan Yang and Jeremy D. Goldhaber-Fiebert Assessing Screening Policies for Childhood Obesity Obesity (2012)
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Gonfiore di stomaco: dipende dal tipo di farina

I prodotti di farina di grano sono i principali responsabili dell’insorgenza del cosiddetto gonfiore gastrico, una condizione diffusa tra i pazienti affetti da insufficienza funzionale gastrica e caratterizzata da un ingrossamento del ventre a livello addominale, a sua volta dovuto ad una ridotta mobilità del bolo alimentare all’interno dello stomaco.

Per studiare l’impatto dei diversi tipi di farine sul gonfiore gastrico i ricercatori del centro per le malattie digestive dell’Università di Notthingham hanno allestito uno studio in cui una serie di partecipanti veniva radomizzata al consumo di un pasto preparato con farina di grano integrale oppure di farina di riso, con portate di pari calorie. Gli scienziati hanno quindi misurato ad intervalli regolari di tempo i volumi gastrici mediante risonanza magnetica nucleare.

Le immagini cliniche così ottenute mostravano una chiara differenza negli effetti dei due tipi di pasto al livello intragastrico. Mentre il pasto di farina di grano formava un bolo omogeneo circondato da una componente liquida, il pasto di farina di riso appariva separato in una fase superiore liquida ed una inferiore in forma di particolato che determinava uno svuotamento più rapido dello stomaco. I partecipanti destinati al primo tipo di pasto presentavano quindi tempi più lunghi di svuotamento gastrico ed minore visibilità del contenuto di acqua libera mobile nell’intestino.

I due tipi di pasto, dunque presentavano chiaramente un impatto differente sulle dinamiche di svuotamento gastrico e suggeriscono l’impiego di particolari tipi di farina per prevenire questa condizione nei pazienti. Tuttavia, gli autori hanno sottolineato come gli effetti della farina di grano potrebbero risultare interessanti dal punti di vista terapeutico nella gestione dei disordini del peso corporeo, in quanto un maggiore tempo di residenza del cibo nello stomaco è ritenuto promuovere il senso di sazietà e quindi limitare l’assunzione di cibo.

Fonte: L Marciani, S E Pritchard et al. Delayed gastric emptying and reduced postprandial small bowel water content of equicaloric whole meal bread versus rice meals in healthy subjects: novel MRI insights European Journal of Clinical Nutrition
Immagini: wellme.it – piusanipiubelli.it – benessere.atuttonet.it

Chi mangia uva mangia meglio

Nell’ambito dello studio di sorveglianza Health Nutrition Examination Survey (NHANES) condotto in America sono stati analizzati i dati relativi ai consumi dal 2003 al 2008 per confrontare i consumatori di uva (GC) con i non consumatori (NGC) tra i bambini di età compresa tra 2-19 anni (in totale 9622 individui) e gli adulti di oltre 20 anni (in totale 12251 soggetti).

I consumatori di uva sono stati definiti come coloro che nel diario della frequenza dei consumi giornalieri includevano uva fresca, uva passa, o succo d’uva al 100%. Si è così dimostrato che i consumatori abituali di uva, rispetto ai non consumatori, avevano abitudini alimentari complessivamente più salutari con scarsa assunzione di grassi solidi, zuccheri aggiunti e calorie da grassi solidi, alcol e zuccheri aggiunti.

Inoltre, per entrambi i gruppi di età considerati, nei consumatori abituali di uva, rispetto ai non consumatori, si notava una maggior assunzione di nutrienti chiave, tra cui fibre, vitamina A, vitamina C, calcio, magnesio e potassio. Gli autori dunque ritengono che il consumo abituale di uva sia da considerare come una buona abitudine per migliorare la qualità della dieta di bambini e adulti.

Fonte:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23789930
J Food Sci. 2013 Jun;78 Suppl 1:A1-4. doi: 10.1111/1750-3841.12066.
Improved diet quality and increased nutrient intakes associated with grape productconsumption by u.s. Children and adults: national health and nutrition examination survey 2003 to 2008.
Immagini: mprunotto.com – medicinalive.com

Il mirtillo rosso protegge le vie urinarie

Un gruppo di ricercatori del North Carolina (USA) hanno testato l’estratto di mirtillo rosso concentrato in forma di succo. Con questo studio hanno dimostrato che i polifenoli (antiossidanti) del mirtillo rosso si legano in modo stabile alle proteine di soia, di canapa, di farina di arachidi e di pisello, e questo legame indica una potenziale utilità per il mantenimento della salute del tratto urinario.

Inoltre, una dose di 300 ml di succo di mirtillo rosso così legato alle proteine, ha dimostrato di essere la dose profilattica per ridurre le infezioni ricorrenti del tratto urinario. Per esempio in un cocktail con le proteine di soia si verifica un blocco della crescita batterica. Gli autori, ritengono, quindi, che tali miscele a base di mirtillo rosso, possano essere utilizzate per preparare diversi alimenti funzionali salutari. Comunque, tutti i frutti di bosco, sono consigliati nell’alimentazione di chi soffre di disturbi urinari e per chi desidera proteggere anche l’apparato cardiovascolare.

Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23786629
J Agric Food Chem. 2013 Jul 17;61(28):6856-64. doi: 10.1021/jf401627m. Epub 2013 Jul 1.
Stable binding of alternative protein-enriched food matrices with concentrated cranberrybioflavonoids for functional food applications.
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Immagini: wellme.it

Stop alle false promesse dimagranti!


Le frasi pubblicitarie del tipo “Più mangi più dimagrisci”, “Perdi un chilo al giorno”, “Elisir unico al mondo” sono ingannevoli, secondo l’Antitrust, in quanto forniscono false informazioni ai consumatori, a partire dalle promesse sul dimagramento rapido. Tali promesse sono prive di fondamento scientifico e assolutamente impossibili da adattare a qualsiasi soggetto in sovrappeso.

Il Codici (Centro per i diritti del cittadino) ha raccolto numerosi esempi di pubblicità palesemente non veritiere e ha inviato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha accolto in pieno le contestazioni dichiarando le pubblicità ingannevoli. I prodotti nel mirino sono: Accuslim, Af6 Super Slim, Aha Force 7, Braziol 5, Caloslim XS, Easy to Slim 5, Equibioslim, Kill Kilo, Kilo-Hunter, L.A. Looks Body Wrap, Slim Bool, Slim Effect 24 H, Slim Patch, Slimadvance, Xtra Light, Zactiva, Slim Plus, Soludrena, XantoSlim, Asparagus Lipo, Wakame, Gastrobioring, Extra Goemon, Acero di Sidro, LunaSlim, Bromelina, Ciblaction, CherrySlim, Mincimax.

Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici, assicura che il Garante ha disposto la sospensione di tutte le attività di promozione dei prodotti dimagranti segnalati (commercializzazione tramite siti internet, lettere di accompagnamento dei prodotti, invio di mail con newsletter). Purtroppo, nonostante l’attenzione dell’Autorità e le segnalazioni del Codici, il tormentone mediatico sui prodotti dimagranti sembra non avere fine.

Fonte: helpconsumatori.it – obesita.it
Immagini: viveredonna.it – 1slimplantweightlossdiet.com – dietadimagrire.info

Pops di frutta fresca e yogurt gelato

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Ingredienti:

  • 1 ½ tazza di yogurt al naturale
  • 2 tazze di frutta fresca
  • 1 cucchiaino di miele

Procedimento:

1. Mettere nel frullatore lo yogurt, la frutta e il miele e frullare fino a quando il composto non è liscio.

frozenpops122. Versare il composto in piccoli bicchieri di carta o in stampi per ghiaccioli. Se si usano i bicchieri di carta, ricoprirli con carta stagnola e bucarli con un bastoncino di legno che li attraversi fino a metà. La stagnola contribuirà a mantenere il bastoncino in posizione verticale.

frozenpops83. Mettere nel freezer e lasciare congelare per almeno 6 ore.

4. Al momento del consumo, se si hanno difficoltà a togliere il ghiacciolo dallo stampo, passarlo qualche secondo sotto il rubinetto con acqua tiepida.

ghiaccioli frutta

Fonte: meetthedubiens.com

 

Coca Cola diventa “green”, ma…

coca cola life - stevia

Svolta epocale per la Coca Cola, che ha annunciato il lancio di una nuova bibita dolcificata naturalmente. Si chiamerà Coca-Cola Life, e sarà resa dolce grazie all’uso della stevia, un dolcificante naturale che si coltiva soprattutto in Sud America. E proprio il Sud America sarà la zona dove la nuova bevanda farà il suo esordio: l’azienda ha scelto infatti l’Argentina per lanciare il prodotto questa settimana.

Secondo la stampa argentina lo slogan della nuova campagna pubblicitaria sarà “Stappa la tua naturalezza” e probabilmente a questa idea di naturale si riferisce anche il colore scelto per la nuova etichetta e per i tappi delle bottiglie, il verde.
Per il lancio della nuova bevanda in Argentina è in arrivo una massiccia campagna pubblicitaria, con 3 milioni di affissioni e spot che paragonano la prima sorsata della nuova bevanda all’emozione del primo bacio.

La stevia, in Sudamerica, è conosciuta da sempre per le ormai ben note proprietà curative e dolcificanti. La multinazionale spera, probabilmente, che la nuova versione della bevanda venga accolta con favore da coloro che utilizzavano la stevia normalmente, prima ancora dell’invasione commerciale dei dolcificanti derivati da essa.

Coca Cola Life rimane comunque una bibita completamente priva di nutrienti benefici, i cui ingredienti sono acqua, coloranti, dolcificanti e bollicine, con un contenuto calorico inferiore rispetto alla versione classica, ma pur sempre non trascurabile, pari a 64 calorie per lattina (anziché 139), e con il 50% degli zuccheri in meno.


Fonte: scienza.panorama.it – greenme.it
Video: youtube.com
Immagini: greenme.it – greenstyle.it

Grano saraceno con verdure e piselli

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Ingredienti per 2 persone:

  • grano saraceno (una tazzina di caffè a testa)
  • 1 scalogno
  • olio extravergine di oliva
  • brodo vegetale
  • 2 pomodori
  • 1 melanzana
  • 100 g di piselli.

Preparazione:
Ho fatto bollire il grano saraceno per 20 minuti nel brodo vegetale fatto in casa dopo averlo lavato e tostato. Nel frattempo ho fatto imbiondire a fuoco lento in una pentola dello scalogno tagliato fine con un filo di olio di oliva al quale poi ho aggiunto un po’ di brodo vegetale. Ho aggiunto le melanzane tagliate a pezzi e le ho lasciate cucinare con il coperchio sopra a fuoco lento per una decina di minuti. Una volta cotto il grano saraceno l’ho aggiunto nella pentola con le melanzane, insieme a pomodori freschi tagliati a pezzi e ai piselli. Io sta volta ho usati i piselli già pronti, poi lì sta alle preferenze e al tempo disponibile.

Ricetta di Alessia, Canazei (Trento)

 

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Un pizzico di sale sì… ma iodato!

Che cos’è lo iodio?
Lo iodio, dal greco iodes (violetto), è un elemento (come l’ossigeno,  l’idrogeno, il calcio ecc) diffuso nell’ambiente in diverse forme chimiche. Lo iodio presente nelle rocce e nel suolo, per azione delle piogge e dell’erosione, è trasportato dalle acque superficiali nei mari e negli oceani. ll dilavamento dei terreni ha determinato il basso contenuto di iodio nei suoli. Lo iodio contenuto nell’acqua dei mari evapora nella atmosfera e, con le piogge, ritorna sulla superficie terrestre. Lo iodio presente nel mare si accumula nelle alghe, nei pesci e nei crostacei, mentre quello presente nei terreni viene assorbito dalle piante.

A cosa serve lo iodio?
Lo iodio è un micronutriente essenziale presente nell’organismo umano in piccole quantità (15–20 mg) e concentrato quasi esclusivamente nella tiroide, ghiandola endocrina posta alla base del collo. La tiroide produce due ormoni (tiroxina o T4 e triiodotironina o T3) che contengono iodio nella loro struttura chimica. Questi ormoni regolano numerosi processi metabolici nella maggior parte delle cellule e svolgono un ruolo importantissimo nelle prime fasi della crescita e nello sviluppo di diversi organi, in particolare del cervello.

Cosa succede se manca lo iodio?
Nel caso di insufficiente assunzione di iodio, la ghiandola tiroide non è in grado di produrre quantità sufficienti di ormoni tiroidei. Questo può portare, in tutte le fasi della vita, a manifestazioni cliniche chiamate nel loro complesso disturbi da carenza iodica. Tali manifestazioni sono più o meno importanti a seconda della gravità della carenza di iodio e del periodo della vita in cui essa si verifica. La conseguenza più conosciuta della carenza di iodio è il gozzo, cioè  l’ingrandimento della tiroide. Questo fenomeno rappresenta inizialmente un adattamento della ghiandola, che diviene più attiva nel tentativo di produrre quantità di ormoni adeguate alle necessità dell’organismo. Se questo adattamento ha successo e la carenza di iodio non è molto grave, la persona non andrà incontro a danni rilevanti, che si manifesteranno invece con il perdurare della carenza.
Sebbene il gozzo sia l’effetto più frequente, le conseguenze più gravi della carenza di iodio sono rappresentate dai danni a carico del sistema nervoso centrale e periferico, per il cui sviluppo gli ormoni tiroidei sono essenziali.

Ci sono fasi della vita in cui è più importante una assunzione adeguata dello iodio?
Una assunzione insufficiente di iodio può provocare problemi in tutte le epoche della vita, tuttavia è estremamente importante che le donne in gravidanza e in allattamento e i bambini con meno di 3 anni assumano quantità sufficienti di questo elemento. Questo perché una grave carenza di iodio che si verifica durante lo sviluppo del feto e del neonato porta a danni irreversibili del cervello e del sistema nervoso centrale e, di conseguenza, ad un ritardo mentale permanente. Carenze di iodio anche lievi, quali quelle che si riscontrano comunemente nel nostro Paese, portano comunque a deficit intellettivi minori.

iodio2La carenza di iodio esiste anche in Italia?
Ancora oggi una parte rilevante della popolazione, in tutte le regioni del nostro Paese, è caratterizzata da una carenza lieve o moderata di iodio. E’ stato stimato che in Italia circa 6 milioni di persone soffrono di gozzo ovvero più del 10% della popolazione. Inoltre, anche se le forme più gravi dei disturbi da carenza iodica sono ormai scomparse, sono ancora frequenti i casi di problemi neurologici minori.

Di quanto iodio abbiamo bisogno?
Per far sì che la tiroide funzioni in modo adeguato e produca le quantità necessarie di ormoni tiroidei è necessario che tutti – bambini, adolescenti e adulti – assumano quotidianamente la giusta quantità di iodio. La quantità che deve essere ingerita giornalmente da un adolescente o da un adulto è pari a 150 microgrammi. Le donne in gravidanza e in allattamento ne devono assumere di più per assicurare un normale sviluppo del bambino.

Come possiamo assumere lo iodio?
La fonte principale di iodio per l’organismo umano è rappresentata dagli alimenti, il cui contenuto di iodio è estremamente variabile: nei vegetali la sua presenza dipende dallo iodio presente nel terreno in cui vengono coltivati, mentre negli alimenti di origine animale dipende dallo iodio assunto dagli animali con l’alimentazione.
Gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci di mare ed i crostacei. Anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti. Quantità minori sono contenute nei vegetali e nella frutta.
Sulla base di studi specifici è comunque risultato che la quantità media assunta normalmente con la dieta dalla popolazione è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio.

iodio 1Come possiamo aumentare l’assunzione di iodio?
Il modo migliore per aumentare la quantità di iodio che introduciamo ogni giorno è quello di utilizzare, nell’ambito di una dieta variata e bilanciata, il sale arricchito di iodio al posto di quello comune.

Che cos’è il sale arricchito di iodio?
Il sale arricchito di iodio è del comune sale da cucina a cui sono stati aggiunti dei sali di iodio. Il sale arricchito di iodio ha lo stesso aspetto del sale da cucina e non presenta odori o sapori particolari, né altera quello dei cibi a cui viene aggiunto. Per evitare quanto più possibile perdite di iodio, è consigliabile conservarlo in luogo fresco, al riparo della luce e dell’umidità.

Quanto sale arricchito dobbiamo consumare?
In aggiunta a quello già fornito con la dieta, ogni grammo di sale arricchito di iodio ci fornisce 30 microgrammi di iodio in più (ovverosia, nel caso di un individuo adulto, 1/5 di quello che è necessario assumere ogni giorno).
E’ comunque necessario, al tempo stesso, ridurre il consumo abituale di sale (cloruro di sodio); elevati apporti di sodio aumentano infatti il rischio di malattie cardiovascolari, sia attraverso l’aumento della pressione arteriosa che indipendentemente da questo meccanismo. La cosa migliore da fare è quella di utilizzare sempre il sale arricchito di iodio, tenendo presente che dovremmo dimezzare i nostri consumi di sale (che attualmente corrispondono in media a circa 10 g al giorno) per raggiungere un compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la prevenzione dei rischi legati al sodio.

iodio 3Una assunzione elevata di iodio può comportare problemi?
In tutti i soggetti normali, e quindi nella grande maggioranza degli individui, dosi di iodio anche largamente superiori a quelle assunte con l’uso di sale arricchito con iodio sono del tutto prive di rischi. La tiroide possiede infatti un meccanismo naturale di adattamento.
In ogni caso, particolare cautela si deve avere nell’utilizzo di alcuni integratori alimentari contenenti quantità elevate di iodio (solitamente a base di alghe), perché potrebbero portare ad una assunzione eccessiva.

Tutti possono usare il sale arricchito di iodio?
Tutti possono far uso di sale arricchito di iodio perché, con un consumo moderato di sale, le quantità di iodio assunte sono sempre molto inferiori ai valori al disopra dei quali possono manifestarsi effetti negativi.

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Fonte: Ministero della Salute salute.gov – INRAN Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
Immagini: Ministero della Salute salute.gov – corriere.it – my-personaltrainer.it – ilfattoalimentare.it