Il killer dell’ipertensione causa più di nove milioni di morti ogni anno, molte delle quali si verificano perché i pazienti non sanno di avere un problema: l’ipertensione è sicuramente uno dei grandi killer silenziosi del terzo millennio. Per questo è stata scelta dall’Organizzazione Mondaliale della Sanità (OMS/WHO) come tema della Giornata Mondiale della Salute 2013, che si celebra oggi in tutto il mondo. In questo modo gli esperti sperano di riuscire ad aumentare la consapevolezza dei pazienti a rischio, e spingere più persone possibile a fare attenzione a questo importante parametro.
La pressione alta aumenta infatti il rischio di infarti, ictus e problemi ai reni. Se non viene tenuta sotto controllo –soprattutto se sono presenti altri fattori di rischio cardiovascolare come il diabete – può portare a cecità, irregolarità nel battito cardiaco e malattie cardiovascolari.
Eppure, spiegano dall’OMS, l’ipertensione non solo è prevenibile, ma anche curabile. In alcuni paesi industrializzati, infatti, tramite alcuni programmi sanitari specifici si è riusciti a ridurre il rischio di morte per problemi di cuore. E lo si è fatto tramite delle indicazioni date alla cittadinanza e in particolare ai soggetti a rischio: diminuire il consumo di sale, seguire una dieta bilanciata, evitare l’eccessivo consumo di alcool, fare attività fisica, mantenere il peso sotto controllo e sconsigliare il tabagismo.
Sono oltre un terzo degli adulti nel mondo a presentare questa condizione, e la proporzione aumenta con l’età: se sono “solo” 1 su dieci i giovani dai 20 ai 30 anni ad avere questo problema, superati i 50 anni la percentuale sale a uno su due.
Secondo le stime in Italia colpisce ormai circa il 30% degli italiani soprattutto nelle fasce di età dai 40 agli 80 anni, ma solo la metà sa di essere iperteso e solo 1 su 4 si rivolge ad un medico o fa ricorso ad una terapia farmacologia adeguata. Ma anche a seguito del trattamento soltanto 1 paziente su 4 raggiunge i valori raccomandati di pressione arteriosa: l’ambizioso obiettivo che la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (Siia) si è prefissata è quello di passare in 4 anni dal 25% attuale al 70% dei pazienti con un soddisfacente controllo pressorio (<140/90 mmHg) entro il 2015.
Un obiettivo simile è quello che si prefigge l’OMS in questa giornata: ridurre infarti e ictus. Nello specifico, l’organizzazione vorrebbe far crescere la consapevolezza su cause e conseguenze dell’ipertensione e fornire informazioni su come prevenirla e su come evitarne le complicazioni. Inoltre l’OMS vorrebbe con questa giornata incoraggiare i governi a prendere provvedimenti perché l’accesso allo screening e alla prevenzione sia più largo possibile, e affinché i cittadini siano spinti a mantenere un corretto stile di vita.
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Fonte: ilfarmacistaonline.it
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